Territorio e Paesaggio
17 maggio 2015
14:56

Bonomi al convegno della Regione: "Il paesaggio, parola chiave tra i due temi dell'Expo"

FIRENZE  - "Il paesaggio in Italia fondamentale rispetto all'economia dell'oggi. Paesaggio una parola chiave che sta in mezzo ai temi dell'Expo. Senza manutenzione del territorio non c' societ e non si costruiscono i borghi e le citt con le loro bellezze. Senza una agricoltura del territorio non si produce energia per la vita, che rimanda alle grandi questioni ambientali e a quello delle risorse. Il paesaggio diventa dunque una metafora del futuro. Gli esiti di questo incontro costituiranno quindi un arricchimento della Carta di Milano". Con queste parole il sociologo Aldo Bonomi ha dato il via all'incontro "Paesaggio come metafora del futuro" che la Regione Toscana ha coordinato per Expo 2015.

Quello che emerso dal convegno un vivace confronto sul tema paesaggio tra nove regioni - oltre alla Toscana con l'assessore regionale all'urbanistica e pianificazione del territorio e paesaggio erano presenti rappresentanti di Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Puglia, Provincia autonoma di Trento, Umbria e Sardegna - E la consapevolezza della ricchezza di azioni e proposte che queste regioni stanno portando avanti, attraverso i propri piani paesaggistici e le politiche del territorio, tutte riconducibili a un comune denominatore e a un obiettivo non concordato ma fortemente consonante e condiviso: la volont di assicurare che le trasformazioni del territorio vengano indirizzate al meglio non solo per conservare, ma anche per produrre nuovi valori paesaggistici, e la necessit di integrare a tal fine tutti gli strumenti delle diverse politiche settoriali regionali.

I temi che si sono rivelati pi densi di riflessioni e proposte nel corso del convegno ospitato dal Padiglione Europa sono stati innanzitutto il contrasto al consumo di suolo con l'attenzione ai paesaggi periurbani come potenziali paesaggi agricoli, e al quesito su quanto le citt possano sopperire ai bisogni alimentari. Come ha detto uno dei discussant, Gianluca Brunori, del Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agroambientali dell'Universit di Pisa, "mangiare un atto paesaggistico in quanto scegliendo di mangiare certe cose, decido anche il tipo di impatto che la mia alimentazione produce sul paesaggio. Dunque proprio dalle citt pu partire un percorso di forte rinnovamento".

L'attenzione si poi spostata, nel focus sulle trasformazioni vitivinicole, alla gestione degli aspetti paesaggistici, fondamentali sia per la biodiversit che per creare sinergie tra la promozione del prodotto e la promozione del territorio.

Altro tema pregnante quello del recupero dei territori marginali. L'Italia fatta in gran parte di aree montane e altocollinari, e molte di queste sono state abbandonate. Ci rappresenta oggi una straordinaria opportunit di ripensare l'agricoltura in forme non industrializzate ma innovative, per creare nuove economie attraverso il recupero delle aree marginali. Su questo tema forte interesse hanno suscitato le azioni promosse dal Trentino per mantenere in vita il paesaggio rurale. Come ricordato dal discussant Giuseppe Dematteis, presidente dell'associazione "Dislivelli", per le aree marginali fondamentale saper riattivare attivit economiche capaci di far proprie le regole di corretta trasformazione dei paesaggi. E tuttavia, affinch le aree marginali possano tornare a essere luoghi di ripopolamento e dunque di attivit , valorizzando il differenziale fantastico di qualit della vita che esse possiedono rispetto ai luoghi maggiormente urbanizzati, vanno dotate dei servizi avanzati oggi fondamentali.