Istituzioni
17 marzo 2011
11:26

'Insieme proviamo a dare un futuro all'Italia'. L'editoriale di Enrico Rossi su Il Tirreno

FIRENZE - "Oggi festa. Mai come stavolta dirlo forte e chiaro assume un senso importante, diventa una rivendicazione di dignit , di fierezza e di orgoglio. Facciamo festa insieme come italiani. Proviamoci e scopriremo che quanto ci unisce molto pi forte di ci che ci divide".

Inizia cos l'editoriale firmato dal presidente della regione Enrico Rossi che il Tirreno di oggi pubblica nella sua prima pagina. Ecco il testo integrale.

INSIEME, PROVIAMOCI

di ENRICO ROSSI

Oggi festa. Mai come stavolta dirlo forte e chiaro assume un senso importante, diventa una rivendicazione di dignit , di fierezza e di orgoglio. Facciamo festa insieme come italiani. Proviamoci e scopriremo che quanto ci unisce molto pi forte di ci che ci divide.

Vorrei che questa giornata fosse vissuta all'insegna dell'allegria, della disponibilit , della fierezza di ritrovarsi nei gesti simbolici e solenni, nei colori della nostra bandiera e di una coccarda da appuntare sul vestito. E' nella festa civile che la nazione concentra le ragioni della propria esistenza, le rende visibili ed esprime una sorta di felicit pubblica. Se questo non accade perch c' un deficit di coesione, spirito di cittadinanza e autostima collettiva.

Stamani sar a Livorno e questo mi aiuta a trovare uno spirito positivo. Questa una citt libera, aperta al nuovo, che offr alla causa unitaria tanti giovani volontari, e in cui il Risorgimento ha maturato una forte impronta democratica e repubblicana. Il fatto che hanno fatto di tutto per rovinarcela, la festa. In queste settimane hanno sconfortato le polemiche e le strumentalizzazioni, le svalutazioni storico-politiche e le interpretazioni stiracchiate della storia patria, il ricorso ai pretesti economici per mascherare i risentimenti e l'esaltazione delle divisioni. Fortunatamente il presidente Napolitano, fedele al ruolo di rappresentante dell'Unit nazionale che la Costituzione gli affida, ha saputo tenere fermo il timone.

Non sono mancati tentativi di accreditare una sorta di "identit depressa" degli italiani, che non apprezza a sufficienza il valore dell'unit e si fa trascinare ora dalle pulsioni secessioniste, ora da un diffuso antimeridionalismo, o pi semplicemente dalla scarsa conoscenza della storia patria. Per poi scoprire che il 90% degli italiani dicono s all'unit . Casomai sono pi divisi sul federalismo, e soprattutto poco convinti da un federalismo povero, egoista e avaro di prospettive, come quello che viene proposto e che vede nell'unit una costrizione da cui liberarsi per rifugiarsi nei recinti di piccole patrie.

Non questo il paese che sognavano i padri fondatori o i giovani volontari di Curtatone e Montanara. Loro hanno costruito l'Italia. Tocca a noi impegnarci per cambiarla, consegnando ai giovani gli strumenti e le opportunit per farlo.

Il Risorgimento non stato una breve ed eroica fiammata, ma un percorso giunto a compimento con la Resistenza e la Costituzione, la vera carta dell'unit d'Italia. Un percorso storico non lineare ma drammaticamente accidentato che, come ha detto Carlo Azeglio Ciampi, ha "riscatto e dignit " come parole-chiave estremamente attuali.

Noi in Toscana ci proviamo. Lavorando in due direzioni. La prima riguarda i giovani, a cui vogliamo dare una ragione per credere nel futuro, assicurando politiche mirate per favorire la conquista dell'autonomia personale e la possibilit di trovare un'occupazione adeguata. La seconda riguarda una proposta di legge sui principi e sui valori che da sempre hanno caratterizzato il modo di intendere e di vivere l'esperienza autonomistica, una legge che rilanci l'insegnamento dell'educazione civica e dell'educazione alla cittadinanza attiva e responsabile.

Celebriamo cos la festa di noi italiani.