Nuova legge sul sistema dell’edilizia residenza pubblica.

Entrata in vigore il 29 gennaio 2019, la nuova legge regionale sull’edilizia residenziale pubblica è stata pensata per garantire più equità e maggiore efficienza dei Lode (gli organismi attraverso cui le amministrazioni comunali gestiscono in forma associata il settore) e più autonomia per i Comuni, ma senza gravare sugli inquilini ed evitando l’aumento dei canoni di locazione. Sono stati introdotti parametri di efficienza che dovranno essere rispettati da tutti i soggetti gestori, con particolare attenzione alla quota di risorse da destinare alla manutenzione degli alloggi. I Comuni potranno assegnare fino al 40% degli alloggi sulla base di speciali graduatorie gestite da loro stessi sulla base di specifici bisogni del territorio, o per fronteggiare situazioni di emergenza; potranno anche stabilire una soglia Isee per la decadenza dall’alloggio popolare specifica per il loro territorio (non più alta di quella di 36.151 euro indicata dal testo di legge). Per quanto riguarda la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio popolare è stata introdotta una valutazione patrimoniale dei beni mobili, resa possibile dal sistema ISEE, ma resta confermata come causa di decadenza anche l’accertamento del possesso di proprietà immobiliari, anche in altre regioni o all’estero. I canoni di locazione non hanno subito aumenti generalizzati, ma sono state introdotte delle premialità per chi risiede in alloggi a bassa efficienza energetica (e quindi paga bollette più alte) rispetto a chi abita in case ad alta efficienza energetica (e quindi paga bollette inferiori). È stata inoltre introdotta una maggiorazione del canone di locazione per i casi di appartamenti sottoutilizzati (cioè dove il numero dei residenti è inferiore alle potenzialità dell’alloggio) quando il nucleo familiare residente non accetti lo spostamento verso un alloggio di dimensioni più adeguate. Tra le altre importanti novità ci sono l’introduzione della figura del mediatore sociale e culturale, la creazione di un sistema di punteggi che favorirà le persone che da più tempo hanno legami (lavorativi o di residenza) con il territorio. Eliminato il limite dei punteggi attribuiti per disagio abitativo (abitazioni precarie o inadatte, incidenza del canone sul reddito, coabitazioni, ecc) in modo da dare risposte più adeguate alle situazioni di maggior difficoltà.

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Aggiornato al:
10.09.2020
Article ID:
24179223

chiuso in redazione il 15 luglio 2020