Nona relazione sulla politica UE di coesione

Il nono Forum sulla coesione, che si è svolto l'11 e il 12 aprile 2024 a Bruxelles, è stato un occasione di approfondimento e discussione sulle conclusioni raggiunte dalla nona relazione sulla coesione. I rappresentanti dei portatori di interessi presso le autorità nazionali, regionali e locali, assieme ai massimi vertici delle Istituzioni UE hanno discusso su come la politica di coesione possa continuare a garantire che nessuna regione sia lasciata indietro nel quadro dei cambiamenti strutturali in corso.

Sono stati compiuti grandi passi avanti per ridurre i divari esistenti tra gli Stati membri e le regioni, rafforzando il mercato unico dell'UE e garantendo che l'Unione continui a investire nel capitale umano e nello sviluppo sostenibile. Sfruttare appieno il potenziale di ogni regione consente di rafforzare la competitività e la resilienza dell'Unione nel suo complesso.

Stimolare la crescita economica e l'occupazione

La politica di coesione contribuisce in modo significativo a stimolare lo sviluppo sostenibile e la crescita economica. Nel lungo periodo si prevede che ogni euro investito nell'ambito della politica di coesione sarà triplicato entro il 2043, il che equivale a un tasso di rendimento annuo del 4 % circa. Secondo le stime, questa politica consentirà di creare nell'UE, entro il 2027, 1,3 milioni di posti di lavoro supplementari, gran parte dei quali nei settori connessi alle transizioni verde e digitale. La politica di coesione garantisce inoltre che lo sviluppo economico nelle regioni abbia ricadute positive sul mercato unico dell'UE, grazie ai collegamenti a livello di commercio e investimenti.

Alla fine del 2022 i finanziamenti della politica di coesione per il periodo 2014-2020 avevano sostenuto oltre 4,4 milioni di imprese e creato 370 000 posti di lavoro in queste stesse imprese: hanno rappresentato circa il 13 % degli investimenti pubblici totali nell'UE e fino al 51 % per gli Stati membri meno sviluppati.

Il 2024 segna il ventesimo anniversario da quando l'Unione ha accolto i nuovi Stati membri nel suo più grande allargamento fino ad oggi. In questo periodo il PIL pro capite medio degli Stati membri che hanno aderito all'UE da allora è aumentato passando dal 52 % a quasi l'80 % della media UE. Il divario con il resto dell'UE si è dimezzato. Il tasso di disoccupazione in questi Stati membri è diminuito, passando da una media del 13 % al 4 %.

Investire per attuare la transizione verde sul campo

Con un bilancio pari a 392 miliardi di euro, i programmi di finanziamento della politica di coesione per il periodo 2021-2027 continueranno a investire nella competitività dell'Europa, nelle transizioni verde e digitale, nel capitale umano e nell'inclusione sociale come pure nella connettività fisica e digitale, rafforzando allo stesso tempo il coinvolgimento dei cittadini. In un contesto caratterizzato da persistenti carenze di manodopera, la politica di coesione continuerà ad affrontare questioni quali la disoccupazione giovanile e l'apprendimento permanente.

Saranno stanziati oltre 100 miliardi di euro per sostenere l'azione verde attraverso progetti riguardanti le infrastrutture per le energie rinnovabili, l'efficienza energetica, le reti di trasporto sostenibili e iniziative di conservazione della natura. La politica darà inoltre la priorità alla ricerca e all'innovazione, consentendo così alle regioni di sviluppare tecnologie verdi.
La politica di coesione ha già contribuito ampiamente alla realizzazione della transizione verde, stanziando 69 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020.

Grazie a questi investimenti, 550 000 famiglie hanno potuto beneficiare di una migliore prestazione energetica degli edifici, il che ha permesso di ridurre le loro bollette energetiche; sono stati generati 6 000 megawatt di capacità di energia rinnovabile (pertanto il fabbisogno annuo di energia elettrica di circa 4 milioni di famiglie nell'UE è ora soddisfatto); sono state messe in atto misure di protezione contro le inondazioni per 17 milioni di persone; sono state attuate misure di conservazione degli habitat su 3,4 milioni di ettari e l'approvvigionamento idrico è migliorato per 6,9 milioni di persone.

La relazione pubblicata sottolinea che i cambiamenti climatici aggravano le disuguaglianze fra le regioni, incidendo più pesantemente sulle regioni costiere, mediterranee e sud-orientali dell'UE, dove i costi dei cambiamenti climatici possono rappresentare ogni anno più dell'1 % del PIL.

La transizione verso un'economia climaticamente neutra va realizzata in modo giusto ed equo in quanto le regioni non dispongono delle medesime capacità per beneficiare dei vantaggi che essa comporta. Per questo motivo la politica di coesione investe per creare posti di lavoro e opportunità in tutte le regioni così come per aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici e mitigare i rischi.

Realizzare la transizione digitale ovunque

La digitalizzazione comporterà un aumento della produttività e dell'innovazione e migliorerà l'accesso ai servizi. Le regioni dell'UE hanno però una capacità disomogenea di utilizzare le nuove tecnologie.

Tra il 2014 e il 2020 la politica di coesione ha investito 14 miliardi di euro per colmare il divario digitale, a livello sia sociale che geografico, ad esempio migliorando l'accesso all'e-government e ai servizi di sanità elettronica e promuovendo la diffusione della banda larga nelle regioni remote e rurali. Le prestazioni delle reti fisse sono migliorate in tutti gli Stati membri e 7,8 milioni di famiglie hanno potuto beneficiare di una migliore connessione a banda larga.

Il periodo di programmazione 2021-2027 investe ampiamente nella digitalizzazione: circa 40 miliardi di euro sono destinati a questo scopo, tra cui lo sviluppo delle competenze digitali, le tecnologie digitali e l'accesso a una connessione internet più veloce in tutte le regioni dell'UE.
Allo stesso tempo la politica di coesione aiuterà anche le persone ad acquisire le giuste competenze per accogliere i cambiamenti introdotti dalle transizioni verde e digitale, grazie a 45 miliardi di euro destinati all'istruzione e alla formazione.

Una politica di coesione flessibile che produca risultati in tempi di crisi

La politica di coesione costituisce una fonte stabile di investimenti pubblici nei periodi caratterizzati da vincoli di bilancio. Oltre a realizzare i suoi obiettivi a lungo termine di investire in misure strutturali favorevoli alla crescita, allo sviluppo e all'occupazione e di aiutare le regioni nel contesto dei cambiamenti demografici e delle transizioni verde e digitale, la politica di coesione si è dimostrata uno strumento flessibile in grado di sostenere gli Stati membri e le regioni in tempi di crisi.

In particolare tale politica ha permesso di mobilitare rapidamente risorse per far fronte alle esigenze a breve termine durante la crisi sanitaria della COVID-19. Grazie ai due pacchetti di sostegno introdotti nella primavera del 2020 (CRII e CRII+), la politica di coesione ha stanziato 23 miliardi di euro per combattere la pandemia, sostenendo in particolare l'acquisto di ventilatori, vaccini e medicinali per gli ospedali, l'assunzione di ulteriori operatori sanitari e la fornitura di servizi di assistenza domiciliare per i gruppi vulnerabili.

Poiché la crisi ha colpito duramente le PMI, i fondi della coesione hanno inoltre offerto un sostegno finanziario urgente per investimenti in attrezzature informatiche affinché queste imprese potessero adattarsi alla "nuova normalità". Grazie a questo sostegno, tutte le categorie di regioni sono tornate ai livelli del PIL del 2019 dopo soli due anni dalla crisi sanitaria della COVID-19, a differenza di quanto avvenuto con la crisi finanziaria del 2008 per riprendersi dalla quale alcune regioni hanno impiegato più di 10 anni.

La politica di coesione ha anche messo a disposizione finanziamenti e flessibilità per aiutare le regioni ad accogliere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina. 

Trarre insegnamenti per il futuro

Anche se la convergenza si sta realizzando, la relazione sottolinea il persistere di alcune sfide. Tra queste figurano le disparità subnazionali tra le grandi aree metropolitane e altre regioni, con regioni che si trovano in una cosiddetta "trappola dello sviluppo" e che restano indietro.

I cambiamenti demografici incidono ulteriormente su queste sfide, in quanto molte regioni devono far fronte a un calo della popolazione in età lavorativa, alla partenza della popolazione più giovane e alla difficoltà nel trattenere i talenti. Ciò dimostra l'importanza di sostenere la coesione regionale e di investire in posti di lavoro e opportunità per la prossima generazione di cittadini europei.

Traendo gli insegnamenti dall'attuazione della politica di coesione senza dimenticare l'esperienza acquisita con altri strumenti come il dispositivo per la ripresa e la resilienza, la comunicazione sulla nona relazione sulla coesione sottolinea la necessità di riflettere su come migliorare la concezione di questa politica per conseguire meglio gli obiettivi del trattato.

Tra i vari aspetti figurano la risposta alle dinamiche economiche emergenti e ai nuovi squilibri, l'adattamento del sostegno alle esigenze regionali, un'attuazione più rapida, un'ulteriore semplificazione, un maggiore orientamento verso le prestazioni e un maggiore collegamento con le riforme nonché una flessibilità intrinseca per reagire agli eventi imprevisti.
 

Contesto

Ogni tre anni la Commissione pubblica la sua relazione sulla coesione, che valuta lo stato attuale della coesione economica, sociale e territoriale dell'UE, presenta i progressi compiuti e gli insegnamenti tratti e illustra il ruolo dell'UE come motore dello sviluppo regionale.

La relazione è basata su dati: analizza l'evoluzione della coesione in base a un'ampia gamma di indicatori, quali la prosperità, l'occupazione, i livelli di istruzione e la governance.
Un quadro più chiaro di ciò che è stato realizzato e di ciò che deve ancora essere fatto orienterà le politiche e gli investimenti dell'UE per aiutare le regioni a conseguire una crescita equilibrata e sostenibile a lungo termine.

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Aggiornato al:
11.06.2024
Article ID:
205884714