Il caporalato in Toscana. analisi di un fenomeno locale che ha radici globali

Mercoledì 11 maggio dalle ore 10.00 alle ore 12.00, Regione Toscana ospita in Sala Pegaso con diretta streaming

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Il seminario che si inserisce nelle attività di progetto finanziato dal Ministero del lavoro per la realizzazione di interventi di integrazione socio-lavorativa finalizzati alla prevenzione e al contrasto dello sfruttamento lavorativo e del capolarato in agricoltura e rivolto a cittadini provenienti da paesi terzi.

Caporalato, intermediazione illecita, riduzione in schiavitù sono tutti aspetti ben presenti in Toscana anche se geograficamente concentrati in alcune aree della regione a maggiore vocazione agricola.Al di là delle forme più eclatanti di sfruttamento, il caporalato in Toscana è  una piaga subdola: si nasconde dietro pparvenze legali, occupando zone grigie dai confini incerti, tra sfruttamento e forme contrattuali apparentemente regolari.

La Regione Toscana nel 2021 si è dotata di un Protocollo sperimentale contro il capolarato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, linee di indirizzo approvate Giunta Regionale e sottoscritte un anno fa da Regione Toscana, Ispettorato interregionale del lavoro di Roma, Inps, Inail e parti sociali.

Il VII incontro di formazione, partendo dalle caratteristiche territoriali specifiche del fenomeno e dall’esperienza dei partner di progetto -in particolare Ases e la sua partecipazione a Before you go (AMIF internazionale)- ne intende approfondire la dimensione transfrontaliera che ha in qualche modo favorito sinergie fra le mafie c.d. tradizionali con le mafie straniere o di nuovo insediamento che si sono attivate per il reclutamento dei lavoratori stranieri direttamente nei loro paesi d’origine.

Il seminario sarà trasmesso in diretta streaming e potrà essere seguito direttamenti su questa pagina o dalla pagina preposta >>

https://www.youtube.com/embed/FECPb3P2aAQ


Il Programma

  • Modera: Ilaria Signoriello, Coordinatrice Scientifica Rural Social Act

Saluti introduttivi

  •   Stefania Saccardi, Vicepresidente Regione Toscana
  •   valentino Berni, Presidente CIA Toscana

Presentazione del progetto

  • Corrado Franci, Coordinatore Nazionale Rural Social Act

Interventi

  •   Claudio Guccinelli, Coordinatore Hub Toscana
  •   Guido Bassi, Pegaso Network Soc.Coop
  •   Andrea Pagliai, Azienda Agricola Olivart
  •   Antornio Curti, Dirigente area entrate contributive, vigilanza documentale ed ispettiva Inps regionale Toscana
  •   Roberta Casini, Sindaco di Lucignano (AR) e Responsabile Agricoltura Anci Toscana
  •   roberto Scalacci, Direttore regionale Agricoltura e sviluppo rurale

Conclusioni

  • Cinzia Pagni, Presidente ASeS - Agricoltori Solidarietà e Sviluppo

 

scarica la locandina
scarica il programma in pdf


Il progetto Rural Social Act

Il progetto RURAL SOCIAL ACT, con capofila CIA Agricoltori Italiani, è stato finanziato a valere del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 – Obiettivo Specifico 2. Integrazione / Migrazione legale – Obiettivo nazionale ON 2 – Integrazione – lettera i-ter Interventi di integrazione socio lavorativa per prevenire e contrastare il caporalato – Autorità Delegata – Caporalato.

Rural Social ACT: promuove l’Agricoltura Sociale come modello vincente per prevenire e contrastare il fenomeno del caporalato, arginare le agromafie e promuovere processi virtuosi di inclusione e/o re-inserimento socio-lavorativo dei migranti.

Rural Social ACT si inserisce nel Piano Triennale di Contrasto al Caporalato, in attuazione alla legge 199/2016 e si propone:

Supportare l’emersione e l’inclusione attiva attraverso sportelli e unità mobili, l’emersione e la presa in carico integrata delle persone vittime dello sfruttamento lavorativo.

Costruire una solida infrastruttura: Partendo o da una rete solida di collaborazioni stabili tra gli attori che concorrono ai processi di inclusione lavorativa dei migranti nel settore agricolo. Da qui possiamo collocare azioni efficaci e consolidare, replicare e potenziare le buone prassi di Agricoltura Sociale.

Mostrare alternative concrete e possibili: Promuovere modelli virtuosi e pratiche leali che non prevedono alcuno sfruttamento, per favorire la diffusione di modelli vincenti di agricoltura, capaci di unire sostenibilità economica e legalità, sviluppo di filiere etiche e nuove, innovative forme di distribuzione.

Valorizzare l’imprenditoria illuminata dando il giusto riconoscimento agli imprenditori illuminati e civili che si sono fatti carico di una parte di responsabilità sociale garantendo un lavoro giusto, dignitoso e dall’elevato impatto sociale.

Per approfondimenti

Sito: https://www.ruralsocialact.it >>

e-mail: ruralsocialact@cia.it

Questo aggiornamento lo trovi in:
Aggiornato al:
11.05.2022
Article ID:
111112431