Fiornovelli Cirano

Intervista registrata a Fiornovelli Cirano nato l'30/04/1925.
Rilevatore: Katia Taddei.
Luogo dell'intervista: residenza assistita di Castelnuovo Val di Cecina.
Data dell'intervista: 09/03/95. 

Siamo alla casa di riposo di Castelnuovo Val di Cecina e sto intervistando il signor Cirano Fiornovelli. Lo sto intervistando perché; è; testimone diretto del rastrellamento che venne fatto a Castelnuovo la mattina del 10 giugno 1944. La mattina del 10 giunsero a Castelnuovo camion con a bordo militi repubblicani ed ufficiali tedeschi i quali fecero un rastrellamento generale, presero tutti gli uomini e li rinchiusero nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. Cirano Fiornovelli era tra questi uomini, allora era un ragazzo, ma sentiamo da lui cosa successe quel 10 giugno 1944. 

FC- Allora stai a sentire, quella sera, no la mattina del 10 venendo di borgo fui preso al Chiassino, sopra il Chiassino lì; dove c'è; la confluenza tra quella diritta e quella che è; via della Vignola.
KT- Ma che ore erano?
FC- La mattina sarà; stato verso le 8.30, le 9.00 andavo su in Comune al lavoro, allo Stato Civile, ma prima di partire bisogna rifare un passo indietro, a quei tempi il mio babbo andava in campagna, andava giù; nella stalla , ma erano momentacci non andava tanto presto la mattina, quella mattina mise il basto al ciuco, i corbelli e si avviò;, quando fu per uscire lo fermarono, dissero non si può; uscire, entrare si può; ma uscire no, in precedenza tornando un passo indietro appena aprì; la porta il mio babbo lo vide questo soldato che era lì; vicino al muro a strapiombo dove abitavo io e dove attualmente abita ...il marito...
TK- Il paese era già; completamente circondato, avevano già; occupato i punti strategici?
FC- Sì;, ma già; la sera prima, ora non mi ricordo che giorno... ah sì;, era il 9 mi ricordo un particolare, le SS arrivarono a Castelnuovo il 10 di giugno che era proprio il giorno che ricorreva la dichiarazione di guerra, vennero giù; dei ragazzi che non mi ricordo chi erano, dei giovanottelli a corsa dove in paese c'era le voci che stavano per arrivare a Castelnuovo le SS ma non gli fu dato peso, noi tranquillamente andammo a letto, ci ritirammo e la mattina invece avemmo questa sorpresa, il mio babbo appena aprì; la porta vide questo militare italiano delle SS Italiane, aveva un piede in terra e l'altro sul muro, il fucile a spalla, tornò; indietro e ci disse: "C'è; un soldato qui io vado giù;, vado via" come ti ho già; accennato andò; nella stalla imbastì; il ciuco eccetera eccetera, ma non lo fecero passare, a un certo momento io domando a questo militare se si poteva circolare in paese, se si poteva uscire di casa, lui mi disse di sì;, allora io dissi: "vado su in paese a vedere cosa c'è; poi torno a fare colazione "perché; io avevo da presentarmi in Comune. Quando arrivai al cosiddetto Sbocco, girato... proprio nella salita del Poggetto vidi una mitragliatrice puntata verso il basso, allora pensai al momento più; opportuno di girare dal Chiassino e invece lì; proprio al Chiassino alla confluenza di queste due strade, lì; all'orto del Pedani fui preso, lì; fui preso. Mi chiesero la carta di identità;, per l'appunto io sono nato il 30 di Aprile 1925 e quello era il primo quadrimestre che era stato richiamato, era sotto le armi, allora mi chiesero perché; io non ero militare, se ero partigiano, io risposi che non c'ero perché; ero stato dichiarato rivedibile, la visita militare della leva non c'è; più; stata, di conseguenza mi trovavo sempre in quella situazione di rivedibilità;, allora uno disse: "accompagnalo su"....
TK- Com'erano vestiti quei soldati? Erano giovani?"
FC- Di grigioverde senz'altro, ma sai sono passati cinquant'anni, chi se lo ricorda, erano ragazzi abbastanza giovani, già; in precedenza prima di essere fermato trovai due che non mi dissero nulla, mi domandarono quanti chilometri c'erano da Castelnuovo a Pisa io risposi e poi arrivederci, poi non mi dissero nulla, ebbi sfortuna a passare dal Chiassino, comunque questi contrastarono un pochino: "accompagnalo te", "no io ci sono stato ora, vacci te" io gli dissi: "badate io non ho nulla da temere, se mi dite dove devo andare ci vado da me" alla fine uno si decise e mi accompagnò;, gli dissi: "guardi la dichiarazione di rivedibilità; l'ho a casa", arrivati lì; al cancello del forno della cooperativa venivano in giù; due ragazzi, io avevo a quell' epoca 19 anni e loro ne avevano 15 perché; uno era del '30, uno era Eno Vignali e l'altro era il povero Frizzi che è; morto, erano due ragazzi avranno avuto... 15 o 16 anni comunque gli dissi: "ragazzi andate per favore a casa mia dite alla mia mamma che mi hanno preso e se mi porta la dichiarazione di rivedibilità;" loro andarono molto gentilmente e venni accompagnato su e mi buttarono là; in Comune, all'ingresso era già; tutto pieno le scale gli uffici, c'era tanta, ma tanta, tanta gente.
TK- I soldati quanti erano, secondo te erano tanti numericamente?
FC- Ma io non guardavo mica, c'era anche la paura....nel frattempo viene, dopo tanto, la mia povera mamma disperata non la trovava, quando cerchi una cosa non la trovi, poi comunque mi portò; questo foglio e lo detti a un ufficiale, se era tedesco non me lo ricordo, lo prese e appena andò; via mi disse...io avevo il vantaggio che non mi era stato chiesto il nome, niente, questo ufficiale mi disse: "questo foglio non vale niente perché; questa commissione si riunì; nel tempo che c'era ancora il re" allora c'era la Repubblica Sociale no, "ma scusi" gli dissi,"la visita non c'è; più; stata, re o non re io c' ho questo, se m'avessero chiamato mi sarei presentato", e mi rese il foglio, e così; si andò; avanti tutto il giorno e intanto il monte scemava, perché; non c'era proprio una sorveglianza strettissima, perché; c'era qualche centinaia di persone, e la sera... durante il giorno mi ricordo, io ero allo Stato Civile come avevo accennato in precedenza, e feci molti certificati di identità;.
TK- Perché; il Comune in quel giorno continuava a lavorare?
FC- Sì;, diamine, poi sai io ero uno di quelli presi e mi interessava sapere un po' come andavano le cose, e se in quel momento non c'era da far nulla e capitava gente io riandavo giù;, e nel frattempo che vado giù; arriva un motociclista tedesco, alla mano gocciolava sangue, gli avevano tirato verso il ponte della Stregaia a quanto si capiva, la mia paura era che ammazzassero subito qualcuno, insomma si arriva così; alla sera quasi all'imbrunire, ci schierano quelli rimasti, perché; non eravamo tanti, in tre per tre, dal portone del comune verso il peso pubblico, l'hai presente lo spazio: tre, tre, tre, ora io non so saremo stati una quarantina, trentasei ...
TK- Gli altri erano stati liberati?
FC- Chi era scappato, insomma da centinaia, s'era rimasti in pochi.
TK- Ma te lo sapevi per esempio che quel pomeriggio lì;, tanti, tra le guardie che erano lì; a farvi la sorveglianza, erano andati a Monterotondo perché; a Monterotondo c'era stato uno scontro con i partigiani? Voi non lo sapevate? Eppure quel pomeriggio ci fu uno scontro grosso, tra partigiani...
FC- No.
TK- Qualcuno lo sapeva, per esempio a Silvio gliel'ho domandato e lo sapeva.
FC- Chi Silvio?
TK- Silvio Serenari, il babbo di Antonella, la farmacista. Ha detto che a un certo punto scemarono anche le guardie di sorveglianza perché; effettivamente tanti andarono a dare sostegno a questa...
FC- Io non lo so, ma in tanti l'hanno visti, non so se sei pratica, dalla parte del borgo che si va ai castagni, dal fossato un tempo c'era dalle cave di pietra, qualcuno è; arrivato lì; a andare di sotto da quanto veniva giù; a corsa da San Rocco, dalle Casacce si chiamano le Casacce là;. Insomma ci misero tre per tre, ci siamo io pensavo al peggio, ora qui c'ammazzano.
TK-Perché; vi avrebbero dovuto ammazzare, perché;, rappresaglie dirette così; voi non le avevate mai sentite...
FC- Mai.
TK- Perché; dovevi pensare a questo?
FC- Pensare a questo perché; se lo sapevano che c'era un attentato, questi ammazzavano i civili, era questa la paura, poi non si sapeva mica cos'era successo, allora a un certo punto dalla parte del monumento c'era un ufficiale con dell'altri soldati che si misero a confabulare e poi si vedeva che c'era un netto contrasto con il professor Dell'Agnello che era qui sfollato, sarebbe stato uno zio di Lorenzo Dell'Agnello, fratello del babbo del povero Adolfo, che era professore o preside alla scuola di Avviamento a Rosignano. Di lì; si capiva anche se non si conosceva la lingua che fra questi c'era...non si trovavano d'accordo, io approfittando di questo momento...
TK- Anche questo Dell'Agnello parlava in tedesco?
FC- Sì;, sì;, urlavano, più; che altro urlava il tedesco, io ero in quinta o sesta posizione, me lo ricordo bene, cominciai a scalare, da qui diventarono due, no, dove scappai diventarono due, scalando c'avevo quattro o cinque posizioni, presi la porta entrai dentro e tornai su in Comune, entrai in ufficio e poi a un certo momento andai in casa del...
TK- Dimmi un po', ma quelli che erano rimasti con te al Peso Pubblico te li conoscevi come antifascisti o erano persone comuni, persone che erano state scelte...
FC- Ma no scelti, eravamo disgraziatamente rimasti lì;, però; io non credo costì; ci fossero gente antifascista, io penso di no.
TK- Eppure a Castelnuovo c'era un CLN clandestino che lavorava...
FC- Sì;, questo si sapeva.
TK- Loro rimasero nascosti o furono presi?
FC- Ma io non ricordo, io credo che non ci fossero loro, non lo so chi faceva parte..
TK- Frasconi, Cascinelli Gino, Cascinelli Aldo, Frasconi Arnolfo, Francini...
FC- No, mi pare non ci fossero, c'era il veterinario Bigazzi.
TK- Bigazzi fu preso e deportato.
FC- No, il babbo anche fu preso.
TK- Il figlio anche.
FC- Diamine, il figlio ha quant'e me, Giulio.
TK- Sì;, lui fu preso poi scappò; da Rocca San Casciano...
FC- Insomma io rientrai in Comune, entrai in quegli uffici nel frattempo mi vide un sergente, non mi disse nulla perché; lui mi aveva già; visto nei giorni precedenti in ufficio, perché; lui era un sottosergente, era arrivato giorni prima a Castelnuovo, se era arrivato come spia o come....lui disse che gli si era guastato un camion.
TK- Era tedesco?
FC- Sì;.
TK- Parlava italiano?
FC- Si faceva capire abbastanza bene, lui veniva su in Comune diceva sono stato al bar, allora c'era..... la mamma di Enzo Francini, non me lo ricordo come si chiamava... Diceva: " io avere capito che là;" e indicava le Carline, "esserci partigiani, io fare venire SS", e sembra che questo tizio lo abbiano visto qualche giorno prima montare sopra la linea telefonica per fare l'allacciamento, la linea telefonica la TETI a quei tempi passava sopra il Serri e via verso Massa, perché; a quei tempi Castelnuovo non apparteneva a Volterra per la questione del telefono, ma a Massa Marittima, quando noi si faceva le interurbane si chiamava Massa e Massa ci passava le interurbane.
TK- Quindi l'unico collegamento possibile da Castelnuovo era verso Massa? Voi per chiamare Pomarance dovevate collegarvi con Massa?
FC- Ora io non me lo ricordo comunque se si voleva qualche cosa rispondeva sempre Massa. Guarda ti posso dire anche questo nel dopoguerra quando c'erano i campionati, il Larderello giocava anche con il Pisa, il Larderello giocava in quarta serie, io telefonavo per i servizi al giornale, facevo il Corriere dello Sport e tanti altri, io andavo da Giorgio, al posto pubblico, perché; il telefono in casa non ce l'avevo ancora, e Giorgio chiamava Massa, noi per la TETI , si chiamava TETI, non si chiamava SIP, Telefonia Tirrena, voleva dire, si faceva capo a Massa Marittima.
TK- Ma ritornando al 10 di giugno, da dove vennero i camion da Massa o da Volterra?
FC- Vennero da Saline, ma per finire il discorso a un certo momento io andai in casa del Segretario Lucacchini dove ci trovai Bruno Galgani e Pietro Francini ah! Ora m'è; venuto in mente si chiamava Telene la mamma di Enzo Francini, di Pietro Francini, di Elba Panicucci eccetera, a quel punto venne la mia mamma e andai in borgo con lei, e ci rimasi per tutti i giorni a venire e infatti la mia mamma dopo qualche giorno andò; in paese a comprare qualcosa e trovò; il dottor Guido Talocchini e gli domandò; cosa facesse, s'era parenti, la mia mamma gli disse: "bada sono venuta a comprare questa cosa, però; vado a casa perché; mi hanno detto che minano la centrale bisogna chiudere le finestre, c'è; Cirano solo in casa". Quando ritornò; a casa e me lo disse io vedrai dissi ma come, semmai bisogna aprirle le finestre c'è; lo spostamento d'aria, loro pensarono che a volte la popolazione facesse una sommossa verso di loro, così; ci chiusero tutti in casa, allora io mentre andavo giù; verso la casa di Lorena Benincasa per andare verso i castagni quando arrivai lì; davanti cominciai a sentire il crepitio delle mitragliatrici, ma non si sapeva cosa stesse succedendo.
TK- Ma che avevano portato i minatori nel cinema questo lo sapevate?
FC- Sì;, questo si sapeva, che c'era gente nel teatro...sì;.
TK- Voglio farti un'altra domanda, lo conoscevi il Palmerini Pietro?
FC- Sì;.
TK- Il Palmerini fu ammazzato dai partigiani, fu preso il giorno 7 giugno, lo sapevi questo, raccontami quello che sai te su questa vicenda.
FC- Come mai è; stato ammazzato questo io non l'ho mai saputo, però; non credo che il Palmerini sia andato a Pisa a chiamare le SS, lo escludo nel modo più; assoluto. Il Palmerini era un bravo ragazzo, io l'ho conosciuto in Comune e ti dico che era talmente ligio all'idea che lui pativa anche la fame, spesso mangiava qualche fico secco la mattina per colazione.
TK- Tu dici che era uno di quelli convinti fino in fondo di stare dalla parte giusta ed era onesto, non approfittava della sua posizione. Ma lui dove lo hanno preso, tu lo sai? Stava rientrando da Pisa?
FC- Sì;, stava rientrando con la SADAC, sai cos'era la SADAC? Era la Società; anonima dettaglianti acquisti collettivi, distribuiva i generi ai dettaglianti , insomma rientrava da Pisa e secondo le voci sembra che lui appena sceso si presentò; una pattuglia e gli chiese i documenti e lui sembra che gli abbia esibito la tessera del fascio repubblichino, al che loro sembra che gli abbiano detto: "Giovanotto avete un bel coraggio", sembra, se sarà; vero io non lo so.
TK- Questa cosa del Palmerini che era stato preso, catturato poi ucciso te quando l'hai saputa?
FC- Non lo so, l'avrò; saputa subito"
TK- Lui fu preso il 7 giugno dai partigiani che quel giorno (in realtà; fu un'azione notturna) occuparono il paese entrarono nella casa del fascio presero le armi, e quella stessa sera presero anche il Palmerini, ma qualcuno dice che fu preso mentre rientrava da Pisa altri invece dicono che fu trovato nella casa del Fascio.
FC- No, non credo che sia successo questo, credo lo abbiano preso per strada perché; era molto tardi e lui dormiva in Comune, per risparmiare qualcosa lui aveva una brandina, ora il Comune è; tutto modificato, dalla parte là; davanti dove ora c'è; lo Stato Civile c'era proprio una stanzettina, che era un bugigattolino, lui dormiva lì; e loro lo presero mentre andava a dormire senz'altro.
TK- C'è; un altro nodo da sciogliere, sai quell'amico tuo il Lucacchini, il segretario comunale sposato con la Paiotti, loro se ne andarono dal paese il giorno 14, non so se lo sapevi e c'è; una denuncia contro di lui da parte di Tito Bisogni...
FC- Sì;, lo so.
TK- ...e dice che loro alla scomparsa del Palmerini reagirono dicendo che se fosse stato ammazzato avrebbero fatto ammazzare altri trenta di Castelnuovo dalle SS.
FC- Io non credo, non credo, però; ti dico una cosa Tito Bisogni fu un beneficiato da loro, fu il segretario Lucacchini che gli dette il posto in Comune contrariamente a tutti gli impiegati di allora di una certa età; che gli davano contro, lo sconsigliavano di assumerlo e lui li ha ripagati con quella moneta, tant'è; vero è; stata l'unica denuncia che loro hanno avuto e loro quando sono andati via e io questo te lo dico con sicurezza, credo che siano stati un mese senza lavorare.
TK- Ma perché; sono andati via? E' questo che vorrei sapere!
FC- Te lo dico io, perché; furono avvertiti da una persona che forse aveva le mani in pasta con il Comitato di Liberazione Clandestino, di andare via sennò; sarebbero stati ammazzati. Io credo che andassero via si ritorna al discorso del Mori, non so, però; quest'affare qui io te lo potrei dire con sicurezza contattando loro, loro è; da tanto che mi promettono di venirmi a trovare perché; lui comincia ad avere una certa età; perché; è; del '17 ha 78, 79 anni, ma ti dico che lei era incinta, la Tina Paiotti era incinta del primo figlio che proprio in questi giorni è; stato insignito dell'ordine del Cherubino a Pisa, il prof. Antonio Lucacchini di farmacologia, o biologia....
TK- Abitano a Pisa?
FC- No, loro stanno a Forte dei Marmi.
TK- Infatti lei era di Forte dei Marmi.
FC- No, di Pietrasanta.
TK- Insomma se loro vogliono raccontarci... più; notizie si hanno e meglio è;....
FC- Senz'altro, non ti preoccupare se vengono me lo faccio raccontare, poi te lo so ridire con precisione.
TK- Grazie. 

Condividi
Aggiornato al:
06.02.2020
Article ID:
349451