Bioeconomia

Novità dall'Europa

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Studio di foresight (previsione strategica) del Centro Comune di Ricerca per gli scenari sulla bioeconomia nell’UE al 2050

Fonte: https://ec.europa.eu/jrc/en/news/european-bioeconomy-2050-four-foresight-scenarios

Scarica il report completo, disponibile in lingua inglese

La Commissione Europea, grazie a una collaborazione tra la Direzione Generale per la Ricerca e Innovazione e il Centro Comune di Ricerca (JRC), ha creato una rete ad hoc di esperti per contribuire alle attività del Centro di Conoscenza della Bioeconomia tramite analisi lungimiranti, atte ad esplorare possibili scenari verso una bioeconomia sostenibile, pulita ed efficiente sotto il profilo delle risorse, con particolare attenzione alla neutralità climatica e allo sviluppo sostenibile.

La previsione strategica è un processo sistematico e partecipativo, che crea un'intelligenza collettiva sul futuro a medio e lungo termine. Può sostenere l'elaborazione di politiche per garantire che le pubbliche decisioni a breve termine siano coerenti con gli obiettivi di lungo termine.

Lo sviluppo di scenari è una delle tecniche utilizzate in questo tipo di attività, identifica i fattori che determinano il cambiamento del sistema in esame e analizza l'interazione tra gli elementi che guidano tale cambiamento. Questo aiuta a sviluppare una profonda comprensione della logica e della direzione di vari possibili sviluppi futuri. Come ha dichiarato il vicepresidente Maroš Šefčovič, responsabile per le relazioni interistituzionali e la lungimiranza strategica, "[La previsione strategica] applicata alla bioeconomia è quindi vitale, in quanto viviamo in un mondo di risorse limitate. La diffusione di una bioeconomia circolare e sostenibile ci aiuterà a creare nuove catene di valore bio-basate in tutta Europa, mostrando al contempo che la prosperità e la salute del nostro ambiente possono andare di pari passo."

Grazie alle informazioni fornite da oltre 50 specialisti provenienti dalla politica, dalla società civile, dall'industria e dal mondo accademico, un team di sei esperti ha definito quattro scenari alternativi per l’evoluzione della bioeconomia nell'UE al 2050. Questi descrivono plausibili narrazioni alternative, basate sui molteplici driver che possono influenzare il futuro della bioeconomia e la loro interazione. Ogni scenario descrive il mondo, l'Europa e la bioeconomia nel 2050 e in quale misura potrebbe contribuire agli obiettivi della strategia UE per la bioeconomia e a determinati obiettivi delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile (SDG).   

  • Scenario 1 – Do it for us (Farlo per noi): in questo scenario, vengono considerate una serie di politiche proattive, atte a favorire un cambiamento radicale nei sistemi di offerta. La società però rimane resistente al cambiamento senza modificare significativamente la domanda di consumo (Business As Usual – BAU – trend for consumption). L’obiettivo dell’accordo di Parigi è quasi raggiunto (si stima un aumento della temperatura globale a 2C° entro il 2100), ma restano problematici gli aspetti sociali della sostenibilità. È richiesto un New Green Deal revisionato nel 2030.
     
  • Scenario 2 – Do it together (Farlo insieme): in questo scenario si assume che il sistema politico e la società siano allineati per raggiungere l'obiettivo di neutralità del clima e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Le aziende si adattano rapidamente e sono parte del cambiamento. Il processo di trasformazione comprende tutti gli attori. L’obiettivo di Parigi è pienamente raggiunto (si stima un aumento della temperatura globale entro il 2100 a 1.5 C°). Questo scenario segue un approccio integrativo e offre la miglior visione possibile, ma è anche il più impegnativo e richiede anch’esso un New Green Deal nel 2030. La politica di bioeconomia deve raggiungere la società, essere inclusiva nei confronti degli Stati membri e delle loro diversità, ma anche dei movimenti sociali. Svolge un ruolo fondamentale il cambiamento sociale verso il consumo sostenibile. Si parla di politica di bioeconomia costruita dal basso e collaborativa dall'alto, essenziali quindi cluster e reti, anche con partner extra-UE.
     
  • Scenario 3 – Do it ourselves (Farlo noi stessi): in questo scenario si considera un sistema politico incapace di attuare politiche climatiche adatte a raggiungere gli SDG, non sostenendo le imprese. Tuttavia, i consumatori agiscono sulla domanda, cambiando atteggiamento e comportamento sotto la spinta di movimenti sociali sempre più influenti e dopo una serie di crisi drammatiche. Il variare della domanda spinge il sistema di approvvigionamento e le imprese ad adattarsi. L’obiettivo di Parigi è mancato (si stima un aumento della temperatura globale a 2.5 C° entro il 2100). In questo caso svolgono un ruolo fondamentale le attività socioculturali e l’istruzione, promosse non solo dagli Stati ma anche da reti informali.
     
  • Scenario 4 – Do what is unavoidable (Fare ciò che è inevitabile): in questo scenario, il più sfavorevole tra tutti e il più realistico secondo i ricercatori (data l’analisi delle tendenze degli ultimi tre decenni), gli stili di vita non cambiano in modo significativo dai modelli di BAU (i livelli di consumo invece aumentano), e il sistema politico non è in grado di sostenere l'attuazione o l’applicazione di politiche proattive, limitandosi ad adottare - con qualche ritardo - misure di reazione alle crisi. In questo caso l’obiettivo di Parigi viene completamente mancato (si prevede un aumento della temperatura globale entro il 2100 di 3,5C°).

Il JRC e la DG Ricerca e Innovazione prevedono di esplorare ulteriormente questi scenari, al fine di facilitare e rafforzare le riflessioni strategiche e sistemiche tra le principali parti interessate della bioeconomia europea.

 


L’iniziativa Bioregions: forest bioeconomy in action

Fonte: https://efi.int/bioregions

Promosso e coordinato dallo European Forest Institute (EFI), il Bioregions Facility promuove la cooperazione transregionale tra regioni europee per la definizione e l'attuazione di una bioeconomia circolare sostenibile e integrativa basata sulle foreste. L'iniziativa facilita la condivisione delle conoscenze e la cooperazione sui temi dell'innovazione, delle istituzioni, delle infrastrutture e degli investimenti, attraverso una serie di attività a sostegno della creazione di reti, della scoperta imprenditoriale, dell'accesso ai finanziamenti, dell'apprendimento delle politiche e della sensibilizzazione. Lo strumento si propone di collegare le regioni più sensibili in tutta Europa per lavorare assieme al fine di sbloccare il potenziale regionale attraverso lo scambio internazionale sulla bioeconomia circolare e sulle foreste. Le tre regioni fondatrici sono i Paesi Baschi (Spagna), la Carelia settentrionale (Finlandia) e la Renania settentrionale-Vestfalia (Germania).

L’iniziativa nasce nel 2020 dall’idea che l’azione regionale sia necessaria per sviluppare la bioeconomia europea e dalla convinzione che la bioeconomia circolare sia un elemento chiave per la trasformazione sociale necessaria e richiesta anche dall’Agenda 2030. Questa trasformazione socioeconomica richiede un salto nella capacità di utilizzare e generare efficientemente valore dalle risorse biologiche al fine di raggiungere obiettivi economici, sociali e ambientali senza aumentare la pressione sul pianeta.

Il Bioregions Facility rappresenta quindi uno strumento per mettere in sinergia esperienze, approcci e buone pratiche. Una cooperazione che nonostante le differenze tra regioni può essere funzionale per superare gli ostacoli esistenti al cambiamento e affrontare sfide comuni. Quattro sono gli obiettivi strategici individuati, assieme ad una serie di azioni correlate:

  1. Individuare e sfruttare le migliori prassi che sostengono lo sviluppo della bioeconomia nelle regioni europee, trarre e diffondere insegnamenti pertinenti per i processi politici europei o globali e creare migliori condizioni quadro per una bioeconomia circolare a livello regionale
     
  2. Catalizzare e sostenere la crescita di startup innovative di bioeconomia, spin-off e innovazioni aziendali, rafforzando e interconnettendo i programmi di accelerazione della bioeconomia
     
  3. Sensibilizzare sulle potenzialità della bioeconomia, sulle iniziative e sui programmi di trasformazione nelle regioni europee, come modo per aumentare l'impegno sociale e contribuire a superare le barriere al cambiamento
     
  4. Rafforzare il Bioregions Facility, attrarre nuove regioni, sviluppare un forte partenariato con le imprese e gli attori della società civile e sfruttare opportunità di finanziamento competitive

Il programma di lavoro 2020-2021 è organizzato attorno a tre pilastri:

  1. Policy Learning Platform per aiutare i politici e gli altri soggetti interessati a creare migliori condizioni quadro per la bioeconomia
     
  2. Innovazione e Business Discovery Hub per mobilitare le aziende, puntare verso l'accesso ai finanziamenti e accelerare l'innovazione, collegando e creando sinergie tra i programmi/le organizzazioni di accelerazione regionale
     
  3. Strumenti di sensibilizzazione sociale per fornire mezzi e supporto per ampliare e comunicare una comprensione sistemica di ciò che una bioeconomia circolare significa nella pratica, e per creare la titolarità

Il sito sarà presto disponibile online (è possibile intanto registrarsi alla newsletter al seguente indirizzo: https://efi.int/bioregions).

 

 

Aggiornamento su eventi


Evento BIOKET 2022, 15-17 Marzo 2022 (Lille, Francia)

Fonte: mailing diretta

Bioket è la conferenza annuale organizzata da IAR, il Cluster francese di Bioeconomia, al fine di diffondere le tecnologie abilitanti chiave (KET), offrendo a tutti gli attori del mondo della bioeconomia circolare la possibilità di incontrarsi, scambiare e costruire insieme una solida comprensione delle innovazioni nei processi e nelle tecnologie per convertire la biomassa in prodotti di alto valore.

Durante l’evento saranno affrontati gli aspetti tecnologici dei processi e in particolare: il pre-trattamento avanzato ed innovativo della biomassa, quello fisico e termochimico, la densificazione, il frazionamento; le tecnologie per la conversione e la funzionalizzazione della biomassa; l’estrazione, separazione e depurazione della biomassa; la modellazione dei processi e di metodi e strumenti analitici; le tecniche di caratterizzazione in situ; strumenti innovativi come l’ingegneria enzimatica e metabolica, la biologia sintetica e bionanotecnologia; la progettazione di bioprocessi, fermentazione avanzata. Oltre a questi anche aspetti come il modello economico, la strategia di sviluppo intra ed extra, la valutazione del rischio finanziario, la regolamentazione industriale, l’accettabilità per il consumatore con particolare attenzione alla sostenibilità e alla circolarità delle KET.

L’evento avrà luogo nei giorni 15, 16, 17 Marzo 2022 a Lille, in Francia.
Sarà possibile registrarsi a breve dal sito dell’evento (https://bioket-2021.b2match.io/).

Sono previsti relatori di alto livello, decisori politici ed esperti. Parteciperanno produttori di prodotti biologici, attori della prima e seconda trasformazione, aziende chimiche, aziende biotecnologiche, fornitori di materie prime, società di ingegneria, produttori di attrezzature, centri di ricerca e Università.

 
Aggiornato al:
08.07.2021
Article ID:
69300881