Aggiornamento in: Diritti

Firenze e la Toscana a 20 anni dal Social Forum Europeo

7/8 novembre 2022, Auditorium della Biblioteca delle Oblate

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Ci sono eventi che non si esauriscono nella cronaca, perché esprimono più di altri lo spirito di una città o di una terra e per questo sono destinati a lasciare un segno duraturo. È il caso del Social Forum che 20 anni fa venne ospitato da Firenze. Dopo i drammatici fatti di Genova fu una scelta difficile, coraggiosa, segnata da polemiche e preoccupazioni. Ma tutto andò per il meglio e provò agli occhi del mondo intero che era possibile un dialogo tra le istituzioni e i movimenti, anche i più radicali nelle loro istanze di cambiamento. Firenze si confermò città del dialogo, così come lo è stata sempre nella storia: dal concilio che nel Quattrocento provò a unire la cristianità di Oriente e Occidente ai colloqui mediterranei promossi da Giorgio La Pira. Molte delle questioni sollevate 20 anni fa – dai cambiamenti climatici alle diseguaglianze, dalle energie rinnovabili alla pace - sono oggi più attuali di allora e sono questioni di tutti. Lo è senz’altro anche la questione della condizione e del ruolo delle donne nella nostra società, a cui la Regione Toscana intende dare un’attenzione particolare. E per tutto questo è non solo giusto, ma doveroso ricordare – anche con questa mostra – cosa successe 20 anni fa e prenderne spunto per  il futuro.
Eugenio Giani 
Presidente della Regione Toscana

Il Social Forum Europeo di Firenze fu un tentativo inedito di confronto tra le Istituzioni locali ed il Movimento per una globalizzazione diversa, con l’obiettivo di favorire la partecipazione di migliaia di giovani nella costruzione di un futuro più pacifico ed equo. Al di là dei contenuti dell’evento – la cui bruciante attualità ci dice che venti anni sono andati persi per l’incapacità generale di dare risposte efficaci – resta impresso nella memoria di chi visse quei giorni lo sforzo sincero di intavolare un dialogo diretto e fecondo, vincendo antiche diffidenze e la disabitudine a parlarsi. Oggi avremmo bisogno che quel filo si riannodasse. Gli ultimi venti anni ci hanno portato nuove guerre, il populismo, l’astensionismo di massa, la pervasività dei media, la finanziarizzazione di tutto, oltre a disuguaglianze e crisi climatiche mai viste prima. Né le istituzioni né il movimento possono affrontare da soli queste questioni. Solo un impegno comune, consapevole delle differenze ma aperto alla convergenza, può alimentare una ragionevole speranza.
Claudio Martini 
Presidente della Regione Toscana (2000-2010)

Venti anni dopo il Social Forum di Firenze rinnoviamo il nostro impegno a custodire e tramandare la memoria di ciò che rappresentarono quelle giornate per la nostra Città e per l’Europa intera. I timori delle settimane che precedettero l’evento lasciarono presto il posto all’energia positiva, pacifica e contagiosa delle migliaia di persone che da tutta Europa si riversarono su Firenze. Furono giorni straordinari, densi di speranza, impegno solidale e genuina voglia di affermare con forza che un altro mondo era possibile ed urgente. Oggi possiamo affermare che quelle voci furono indubbie precorritrici di quelle istanze ambientali, economiche e sociali che oggi più che mai rappresentano le sfide del nostro tempo. Per la Città di Firenze fu ancora una volta l’occasione per mostrare al mondo le sue più vive e originarie vocazioni di cultura, impegno, dialogo e pace che, oggi come allora, la rendono “perla del mondo”.
Dario Nardella
Sindaco di Firenze

Parlare del “Forum Sociale Europeo” di Firenze del 2002 è importante tanto per coloro che lo vissero e possono ricordarlo, quanto per chi non può averne memoria diretta, forse anche perché troppo piccolo o non ancora nato. Fu un evento di ampia portata su di un piano politico e culturale (si trattò della prima edizione a livello europeo) e di straordinario significato per la vita di Firenze (arrivarono decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, da tutta l’Europa e il corteo conclusivo è a tutt’oggi la più grande manifestazione pacifica di massa che abbia attraversato la città). Firenze confermò in questa occasione la sua vocazione di “città-simbolo”: un luogo dell’umanità, percepito come tale in Europa e nel resto del mondo (anche al di là della incostante consapevolezza di ciò, che possiamo avere noi fiorentini).
Leonardo Domenici 
Sindaco di Firenze (1999-2009)

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Aggiornato al:
03.11.2022
Article ID:
132940051