Aggiornamento in: Salute Vaccinazioni

Il sistema immunitario

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È vero che l'immunità da vaccino è molto meno efficace di quella naturale?
In alcuni casi è vero il contrario: nel caso di tetano, difterite e pertosse per esempio, l'immunità naturale è scarsamente protettiva e anche chi ha contratto queste malattie deve essere vaccinato per avere un'immunità efficace e duratura.
Alcune vaccinazioni, invece, producono una risposta immunitaria inferiore a quella indotta naturalmente dalla malattia, ma ricordiamoci che questa può avere serie complicanze. Occorre qui considerare, oltre alla protezione del singolo, l'immunità di gruppo che si ottiene con l'estensione delle campagne vaccinali all'intera popolazione. In altre parole, all'immunità personale ottenuta con la vaccinazione, si sommano gli effetti della protezione della collettività che riduce notevolmente le possibilità di trasmissione della malattia.
Per questo si dice che la vaccinazione non è mai solo individuale, e che interessa tutta la collettività. In ogni caso, un ciclo vaccinale correttamente eseguito è in grado di consentire al singolo vaccinato protezione contro la grande maggioranza dei casi di malattia, e quasi certamente di ridurre al minimo le complicanze che da essa derivano.

 

Il bambino può essere indebolito da tanti vaccini?
No, al contrario i vaccini rafforzano il sistema immunitario e stimolano la formazione di una memoria cosicché l'organismo potrà difendersi attivamente senza ammalarsi, quando e se incontrerà quell'agente infettante. Le malattie, e non i vaccini, "indeboliscono" i bambini.

Approfondimento
Domanda n. 11 in  "Vaccinazioni pediatriche: le domande difficili" [file .pdf]

 

L'allattamento al seno protegge dalle malattie infettive per le quali si vaccina?
Gli anticorpi che passano nel latte materno NON proteggono il bambino nei primi mesi da malattie come la poliomielite, il tetano, la pertosse, lo pneumococco, il meningococco. Ecco perché le prime dosi delle vaccinazioni contro queste malattie devono essere somministrate entro i primi 3 mesi di vita. 

 

Si può vaccinare un soggetto immunocompromesso?
Nei soggetti con immunodeficienza congenita od acquisita per patologie o per terapie immunosoppressive  la somministrazione di vaccini a virus vivi attenuati è generalmente controindicata, ma è necessario considerare caso per caso con quale tipo di immunodepressione o patologia del sistema di difese si ha a che fare. In alcuni casi gli stessi vaccini potrebbero essere indicati perché in grado di ridurre il rischio di gravi complicanze. E' pertanto necessario consultare in tali casi uno specialista esperto di immunologia dei vaccini per avere concrete indicazioni di comportamento. Gli altri vaccini inattivati non sono controindicati, ma l'efficacia della vaccinazione potrà risultare molto ridotta o assente in base al grado di immunocompromissione.
Dopo una terapia cortisonica in forti dosi, di norma si deve attendere 1 mese prima di eseguire una vaccinazione. 

 

Si possono vaccinare le donne in gravidanza?
I vaccini a virus vivo attenuato (quali morbillo, rosolia, parotite e varicella) sono controindicati quale precauzione generale. Dopo la vaccinazione antirosolia, la donna deve evitare la gravidanza per almeno 1 mese. Tuttavia, va anche sottolineato che in nessun caso di vaccinazione accidentale durante una gravidanza non ancora nota si è mai registrato un incremento del rischio di malformazioni o altre conseguenze negative per il feto.
I vaccini inattivati possono essere tranquillamente somministrati durante la gravidanza. La vaccinazione difterite, tetano e pertosse è addirittura raccomandata  fra la 26 e 32 settimana per la protezione del bambino dalla pertosse.
Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per le donne che all'inizio della stagione epidemica si trovino nel II e III trimestre di gravidanza.

 

Mio figlio è allergico: può fare le vaccinazioni?
Tutti i tipi di allergie (alimentare, respiratoria e cutanea) non costituiscono una controindicazione per la somministrazione dei vaccini.
Solo se il bambino ha presentato in precedenza uno shock anafilattico per qualsiasi allergene, si consiglia di eseguire le vaccinazioni in ambiente protetto (ospedale).

 


Ho scelto di curare mio figlio con l'omeopatia. Posso vaccinarlo?
L'omeopatia, come le altre medicine complementari, è compatibile con la medicina cosiddetta "convenzionale". Molte delle più prestigiose associazioni omeopatiche, fra cui l'Associazione Omeopatica Britannica, sono di questo parere, quindi la vaccinazione può essere effettuata normalmente, a meno che non siano presenti controindicazioni mediche.

 

 

Quali sono gli effetti collaterali più frequenti?
I vaccini sono sicuri e generalmente ben tollerati. Si possono verificare reazioni locali normalmente lievi, solo raramente reazioni generali gravi. Tuttavia è importante che i genitori sappiano qual è la probabilità che il loro bimbo abbia un effetto collaterale a seguito della vaccinazione. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di sintomi banali e di reazioni locali modeste di breve durata e di spontanea risoluzione:

  • febbre di grado lieve/moderato che risponde all'antifebbrile e scompare in poche ore
  • irritabilità che si manifesta con "uggiosità" nelle ore immediatamente successive a un vaccino e nei bambini più piccoli
  • pianto associato al dolore nel punto dell'iniezione o espressione di quella "uggiosità" prima menzionata
  • sonnolenza più frequente nel lattante, e sempre nelle ore subito dopo la vaccinazione
  • reazioni locali come rossore, tumefazione, dolore nel punto dell'iniezione che si risolvono spontaneamente e non necessitano di alcun trattamento. A volte si può apprezzare un nodulo duro della grandezza di una nocciola che può durare diverse settimane, ma non deve destare nessuna preoccupazione perché anche questo si risolve spontaneamente.

 

 

 

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Aggiornato al:
29.05.2017
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13691769